I mercati di Campagna Amica del Trentino saranno regolarmente aperti anche nelle prossime settimane, con aree delimitate e corsie di contingentamento per garantire la sicurezza di tutti.
E’ quanto fa sapere Coldiretti trentino Alto Adige nel giorno in cui il Trentino torna in zona rossa.
Sarà quindi possibile acquistare frutta, verdura, formaggi, uova, insaccati e altre produzioni agricole locali nei mercati di Trento (mercoledì e sabato), Arco e Rovereto (martedì), Pergine (giovedì), Riva del Garda (venerdì).
Il Presidente di Coldiretti Alto Adige Gianluca Barbacovi:
Con l’attuale emergenza l’invito alla distribuzione commerciale è quello di privilegiare sugli scaffali prodotti Made in Italy e Made in Trentino duramente colpiti dalle chiusure a singhiozzo della ristorazione che ha un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di 11,5 miliardi nell’ultimo anno per le mancate vendite di cibo e bevande. Un drastico crollo dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera
Coldiretti chiede a cittadini ed operatori economici di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano e @MangiaTrentino privilegiando negli approvvigionamenti le produzioni locali.
L’approvvigionamento di cibo e bevande (ricorda la Coldiretti) è assicurato in Italia grazie al lavoro di 740mila aziende agricole e stalle, 70mila industrie alimentari e una capillare rete di distribuzione con 230mila punti vendita tra negozi, supermercati, discount e appunto i mercati contadini di Campagna Amica.
Le attività della filiera alimentare dai campi agli scaffali non si sono mai fermate con un impegno quotidiano di oltre 3 milioni di persone a livello nazionale. Un sistema che ha dimostrato la sua efficienza in tutte le fasi, anche le più acute, di diffusione della pandemia durante la quale non è mai mancato il cibo sugli scaffali e nelle dispense delle famiglie. Occorre dunque evitare inutili file che favoriscono gli assembramenti ed aumentano il rischio della diffusione del contagio ma anche mettono inutilmente sotto stress il sistema dei rifornimenti e i lavoratori coinvolti.